giovedì 29 novembre 2012

SP o percezione extrasensoriale e' la percezione che si verifica indipendentemente da vista, udito, o altri processi sensoriali. Le Persone che possiedono la percezione extrasensoriale si dice che siano Sensitivi. Alcuni pensano che ognuno di questi abbia dei problemi psichici, mentre altri pensano che sia un talento che solo persone speciali hanno. Alcuni pensano che gli animali o le piante abbiano questo talento. Il termine ESP (extrasensory perception) fu reso popolare da JB Rhine , che ha iniziato indagini sui fenomeni paranormali alla Duke University nel 1927. Il termine ESP si riferisce a soggetti telepatici , sensitivi, chiaroveggenti ( visione a distanza ),che sono in possesso di veggenza, precognizione , preveggenza ( possibilita' di conoscere gli eventi in anticipo ) e, negli ultimi anni, medium ed esorcisti . L'esistenza di ESP e di altri poteri paranormali come la psicocinesi (PK), sono controversi, anche se la sistematica ricerca sperimentale su questi temi, conosciuti collettivamente come PSI , e' in corso da oltre un secolo in un campo noto come parapsicologia . La maggior parte delle prove di ESP, tuttavia, e' aneddotica . Gli aneddoti sono costituiti da due parti: la stessa esperienza e l'interpretazione di essa. Una storia puo' essere vera, ma il tentativo di dare un senso o dare un significato psichico per la storia sembra spesso il tentativo di superare i limiti della ragionevolezza. 


Tratto dal sito della sensitiva aleandra
" Fin da piccola la cartomanzia è stata la mia passione, crescendo ho capito che sarebbe stata la mia certezza per aiutare gli altri , il mio scopo è quello di farlo sempre con la mia massima trasparenza!
Per mè il vero consulto è quello completo, in massima libertà di tempo, dove si possono cercare tutti i propri problemi, anche inconsci, e di conseguenza dal consiglio delle carte, riuscire a risolvere.
Chiama con la massima certezza che stai facendo la cosa giusta! Non esitare!
Quello che si può fare oggi, domani potrebbe essere troppo tardi...
Aleandra e Fantasia insieme alle altre collaboratrici possono solo aiutarti , e capirti...perchè qui la cartomanzia è eseguita da professioniste nel settore e sopratutto, viene effettuata con la passione nata da piccole ...un abbraccio a tutte le persone che avranno fiducia in noi.... "


domenica 18 novembre 2012

Il mazzo di Tarocchi che prende il nome dalla città di Marsiglia (nel sud della Francia) è il più conosciuto al mondo: rappresenta lo stile più popolare e antico tra le molte varietà di mazzi che si diffusero a partire dal XV secolo, al punto da essere considerato la versione classica del mazzo dei Tarocchi.
I Tarocchi di Marsiglia conobbero un’enorme diffusione nel XVII secolo grazie ai tipografi. Tuttavia, se in origine i disegni del Tarocco erano disegnati a mano, il metodo di colorazione con lo stampino, proprio delle tipografie, non permetteva una grande precisione e soprattutto imponeva l’utilizzo di un numero limitato di colori. Un gioco fabbricato per un re, ovviamente, era più ricco di colori di un gioco fabbricato per il volgo. Inoltre, a seconda dei tipografi, i tratti erano riprodotti più o meno fedelmente. Tuttavia, numerose copie del mazzo di Marsiglia che furono stampate da diversi tipografi e anche in epoche diverse presentano numerose similitudini che fanno pensare all’esistenza di un Tarocco più antico usato come modello originario. Infatti, il Tarocco di Marsiglia risulta essere profondamente ancorato alla tradizione: sia i 22 arcani che le 56 carte dei semi conservano nel corso del tempo, e indipendentemente dalla provenienza geografica, particolari che si ripetono, come ad esempio il cavaliere di Denari, che a dispetto del suo seme, tiene in mano un bastone oppure il nome del fante di Denari, l’unico ad essere scritto in verticale invece che in orizzontale.
Ai giorni nostri, a parte la riedizione di mazzi più antichi, il Tarocco di Marsiglia viene riprodotto basandosi su mazzi del XVIII secolo. Tuttavia, il tarocco nello stile di Marsiglia non avrebbe avuto una così grande diffusione fino ai giorni nostri se non fosse mai stato usato per la cartomanzia, pratica diffusa a partire dal XVIII secolo. Il nome “Tarocco di Marsiglia” risale, però, al XX secolo quando il produttore francese Grimaud chiamò così la riedizione di un mazzo di tarocchi tradizionali stampato dalla sua ditta, situata a Marsiglia. Marsiglia è la città dove, soprattutto nel XVIII secolo, si svilupparono numerose tipografie specializzate nella produzione di Tarocchi, alcune delle quali sopravvivono ancora, tra le quali Camoin. Questo spiega perché fu scelto il nome “Tarocco di Marsiglia”, mentre in precedenza ci si riferiva ad esso come “tarocco italiano”. Infatti, questo stile ebbe probabilmente origine in Italia settentrionale verso il XVI secolo, quale risultato dell'opera di un ignoto artista lombardo. Un’antica stampa litografica, il cosiddetto foglio Cary, risalente ai primi del ‘500, raffigura rappresentazioni degli Arcani con uno stile simile a quello dei Tarocchi di Marsiglia. Il foglio fu stampato in Lombardia all'epoca della conquista francese, quindi è probabile che questo stile si sia diffuso dall’Italia alla Francia e mentre in Francia divenne sempre più popolare, in Italia scomparve un po’alla volta. Nei Tarocchi del XVI secolo, come nel foglio di Cary, gli arcani non hanno nomi. I primi nomi che vengono assegnati agli arcani sono in lingua francese, è quindi probabile che tali nomi furono aggiunti quando i tarocchi iniziarono a diffondersi in Francia e, non essendo ancora familiari ai giocatori, quest’ultimi avevano bisogno di un titolo per comprendere le rappresentazioni allegoriche degli arcani. Infatti, gli Arcani Maggiori furono creati, sin dalle origini, probabilmente come rappresentazioni allegoriche.
Date alcune diversità nei tratti e nei colori dei numerosi mazzi del Tarocco di Marsiglia in commercio, nell’illustrare gli Arcani faccio riferimento al mazzo “Tarot di Marseille” di A. Jodorowsky e non analizzo a fondo i colori degli Arcani, variando questi notevolmente da mazzo a mazzo. A. Jodorowsky insieme a P.Camoin, discendente di un’antica famiglia di tipografi famosi per l’incisione di un celebre Tarocco di Marsiglia (Tarocco di Marsiglia di Nicolas Convert, 1760), cerca di riprodurre il più fedelmente possibile il Tarocco, studiando e confrontando con il computer numerose versioni del Tarocco di Marsiglia, allo scopo di avvicinarsi al modello originale.

mercoledì 14 novembre 2012










Le teorie più accreditate sull’origine dei tarocchi si possono ricondurre principalmente alle seguenti:




XXII secolo a.C. in Egitto
I tarocchi sono diretta derivazione dei geroglifici del Libro di Thoth e rappresentano una sintesi della conoscenza e religione Egizia. I tarocchi sono quindi un alfabeto geroglifico e numerale, riservato in origine ai sommi sacerdoti, che esprime il sapere universale originario, da cui si sono sviluppate le varie culture e religioni.

XI secolo a.C. in Cina

I tarocchi presentano diverse analogie con lo I Ching, libro custode dell’antica saggezza cinese e risalente a più di 3000 anni fa. L’estrazione casuale dei 64 esagrammi dello I Ching è uno strumento tradizionale di divinazione. Il fatto che siano invenzioni cinesi sia le carte da gioco che la carta e la stampa, rende plausibile che sia in Cina che vadano ricercate le primissime origini dei tarocchi.

XV secolo d.C. in Italia
I tarocchi nacquero con tutta probabilità nell’Italia del nord, alla corte di Filippo Maria Visconti – duca di Milano – durante la prima metà del Quattrocento. Lo testimoniano i molteplici ritrovamenti di carte, le numerose citazioni in documenti e registri di corte quattrocenteschi, e l’utilizzo nelle carte del sistema di semi tipicamente italiano: spade, bastoni, coppe, e denari.

Fonte:
Studio Scelba | Cartomanzia

martedì 13 novembre 2012

I tarocchi sono mazzi di carte da gioco la cui origine non è stata ancora dimostrata con certezza definitiva. A tal riguardo, le teorie più diffuse ne indicano la nascita in Italia settentrionale nel periodo compreso tra la fine del Medioevo ed il Rinascimento. Secondo altre linee di ricerca, tra cui alcune risalenti agli inizi di questo secolo, l'origine sarebbe molto più antica. I tarocchi sono formati da 78 carte, dette anche "lame" e sono costituiti da due gruppi: gli arcani maggiori e gli arcani minori.

Queste carte vengono interpretate dai cartomanti che con il loro dono di sensitivi riescono per ogni carta a percepire delle sensazioni ed a tramutarle in consigli utili per chi ne richiede la lettura.

Il Cartomante è un esperto nella lettura dei tarocchi che attraverso le carte riesce ad interpretare passato, presente e futuro di un individuo.

Il suo ruolo è quello di ascoltare e consigliare le persone, far trovare loro la forza di superare anche i momenti più difficili.
Certamente, non può farsi carico dei problemi di chi lo consulta e deve mantenere un ruolo distaccato per valutare la situazione nel modo più obiettivo possibile.

Con l'evoluzione di internet molteplici siti specializzati del settore si possono trovare in rete.

Ecco alcuni esempi