domenica 18 novembre 2012

Il mazzo di Tarocchi che prende il nome dalla città di Marsiglia (nel sud della Francia) è il più conosciuto al mondo: rappresenta lo stile più popolare e antico tra le molte varietà di mazzi che si diffusero a partire dal XV secolo, al punto da essere considerato la versione classica del mazzo dei Tarocchi.
I Tarocchi di Marsiglia conobbero un’enorme diffusione nel XVII secolo grazie ai tipografi. Tuttavia, se in origine i disegni del Tarocco erano disegnati a mano, il metodo di colorazione con lo stampino, proprio delle tipografie, non permetteva una grande precisione e soprattutto imponeva l’utilizzo di un numero limitato di colori. Un gioco fabbricato per un re, ovviamente, era più ricco di colori di un gioco fabbricato per il volgo. Inoltre, a seconda dei tipografi, i tratti erano riprodotti più o meno fedelmente. Tuttavia, numerose copie del mazzo di Marsiglia che furono stampate da diversi tipografi e anche in epoche diverse presentano numerose similitudini che fanno pensare all’esistenza di un Tarocco più antico usato come modello originario. Infatti, il Tarocco di Marsiglia risulta essere profondamente ancorato alla tradizione: sia i 22 arcani che le 56 carte dei semi conservano nel corso del tempo, e indipendentemente dalla provenienza geografica, particolari che si ripetono, come ad esempio il cavaliere di Denari, che a dispetto del suo seme, tiene in mano un bastone oppure il nome del fante di Denari, l’unico ad essere scritto in verticale invece che in orizzontale.
Ai giorni nostri, a parte la riedizione di mazzi più antichi, il Tarocco di Marsiglia viene riprodotto basandosi su mazzi del XVIII secolo. Tuttavia, il tarocco nello stile di Marsiglia non avrebbe avuto una così grande diffusione fino ai giorni nostri se non fosse mai stato usato per la cartomanzia, pratica diffusa a partire dal XVIII secolo. Il nome “Tarocco di Marsiglia” risale, però, al XX secolo quando il produttore francese Grimaud chiamò così la riedizione di un mazzo di tarocchi tradizionali stampato dalla sua ditta, situata a Marsiglia. Marsiglia è la città dove, soprattutto nel XVIII secolo, si svilupparono numerose tipografie specializzate nella produzione di Tarocchi, alcune delle quali sopravvivono ancora, tra le quali Camoin. Questo spiega perché fu scelto il nome “Tarocco di Marsiglia”, mentre in precedenza ci si riferiva ad esso come “tarocco italiano”. Infatti, questo stile ebbe probabilmente origine in Italia settentrionale verso il XVI secolo, quale risultato dell'opera di un ignoto artista lombardo. Un’antica stampa litografica, il cosiddetto foglio Cary, risalente ai primi del ‘500, raffigura rappresentazioni degli Arcani con uno stile simile a quello dei Tarocchi di Marsiglia. Il foglio fu stampato in Lombardia all'epoca della conquista francese, quindi è probabile che questo stile si sia diffuso dall’Italia alla Francia e mentre in Francia divenne sempre più popolare, in Italia scomparve un po’alla volta. Nei Tarocchi del XVI secolo, come nel foglio di Cary, gli arcani non hanno nomi. I primi nomi che vengono assegnati agli arcani sono in lingua francese, è quindi probabile che tali nomi furono aggiunti quando i tarocchi iniziarono a diffondersi in Francia e, non essendo ancora familiari ai giocatori, quest’ultimi avevano bisogno di un titolo per comprendere le rappresentazioni allegoriche degli arcani. Infatti, gli Arcani Maggiori furono creati, sin dalle origini, probabilmente come rappresentazioni allegoriche.
Date alcune diversità nei tratti e nei colori dei numerosi mazzi del Tarocco di Marsiglia in commercio, nell’illustrare gli Arcani faccio riferimento al mazzo “Tarot di Marseille” di A. Jodorowsky e non analizzo a fondo i colori degli Arcani, variando questi notevolmente da mazzo a mazzo. A. Jodorowsky insieme a P.Camoin, discendente di un’antica famiglia di tipografi famosi per l’incisione di un celebre Tarocco di Marsiglia (Tarocco di Marsiglia di Nicolas Convert, 1760), cerca di riprodurre il più fedelmente possibile il Tarocco, studiando e confrontando con il computer numerose versioni del Tarocco di Marsiglia, allo scopo di avvicinarsi al modello originale.

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